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L'arte della cover

l'arte della cover articolo matteo castello
Le cover possono essere interpretate come appropriazioni indebite, come esercizi di stile (penso alla celebre "Misirlou", pezzo obbligato per le surf band degli anni Sessanta), oppure come geniali terreni di gioco per mettere alla prova l'abilità dell'interprete. Sgombrando il campo dalle discutibili cover band da pub (per quanto possano essere un primo modo per approcciarsi alla musica), l'interpretazione di brani altrui può essere una vera e propria forma d'arte: infondere la propria personalità in brani celebri è una bella sfida, impresa forse più spinosa della composizione di pezzi originali. In pochi riescono nell'impresa.
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Viaggiare nel tempo con i Cheap Trick

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Il pop è un linguaggio che ha la capacità di far entrare in contatto epoche passate mettendo tutto sullo stesso piano: quello del presente di chi ascolta. Un dialogo senza cesure tra epoche diverse, un "ritorno al futuro" in tempo reale (e senza effetti distorsivi).

Ascoltavo, ad esempio, i Cheap Trick di "Heaven Tonight" (anno 1978) e il viaggio è stato interessantissimo. Il power pop, si sa, è caratterizzato dal profondo rapporto con le costantemente rinnovate armonie beatlesiane (e più in generale con il pop rock di fine anni Sessanta), ma qui le cose si fanno più complicate.
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Téchne

racconto matteo castello téchne
Siamo nell'era gloriosa della pace illimitata. Della pace fredda. Della noiosissima pace. “Un ciclo riempiamo gli arsenali, un ciclo riempiamo i granai”. Mai è stato tanto tremendo riempire i granai, penso. E mentre penso il mio sguardo indolente segue una linea nel cielo, la scia bianca di un aereo che passa a velocità supersonica. Involucro alato ad alta tecnologia che vince la gravità e sfida i limiti, e nel contempo adempie ad un compito quanto mai primitivo: spostare persone da un punto A ad un punto B. La tecnologia è, e sempre sarà, al servizio di bisogni primordiali, votata all'ancestrale ticchettio biologico che porta con sé la fame, il desiderio, la violenza. La tecnologia cela la morte con l'inganno di un possibile infinitamente vasto, assoluto.
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Il ritorno dei Foxygen

articolo matteo castello foxygen hang
I Foxygen (Sam France e Jonathan Rado) hanno sempre giocato con uno smaccato revivalismo. Ascoltare i loro album significa immergersi in un corso accelerato di musica pop: si parlavano linguaggi glam e psychedelic-pop in "We Are the 21st Century Ambassadors of Peace & Magic", mentre in "...And Star Power" si masticavano soul, psichedelia, rhythm and blues e soft rock, mescolando tutto in un confuso turbinio spaziale.
La creatività non è mai mancata, peccato che la ricetta sia sempre risultata incompleta, fin troppo ludica e incapace di riflettere pienamente le potenzialità del duo.
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Grillo e il M5S: per una critica

articolo matteo castello movimento 5 stelle grillo
Il Movimento 5 Stelle è diventato in poco tempo una delle principali forze politiche italiane, scuotendo il dibattito pubblico e cavalcando una montante ondata critica diretta contro la classe politica italiana, considerata corrotta e non rappresentativa (la cosiddetta casta, principale avversario del Movimento). Quella del M5S rappresenta un'esperienza anomala: guidato da un leader carismatico (Beppe Grillo), legato a doppio filo ad una realtà aziendale (la Casaleggio Associati), pervaso da una retorica che mischia elementi progressisti ad altri talvolta reazionari, fondato su una singolare concezione di democrazia diretta, l'esperimento del “non-movimento” capace di conquistare importanti posizioni istituzionali e di mobilitare, in più occasioni, grandi folle, è ancora nel pieno del suo sviluppo. Una realtà in evoluzione, quindi, impegnata a fare i conti con il suo mutato peso (e il suo rinnovato ruolo) all'interno del panorama politico. Esistono però alcune caratteristiche che connotano, fin dalle origini, il Movimento, caratterizzandone l'identità e la proposta: una su tutte la critica della democrazia rappresentativa in nome di forme dirette di esercizio del potere da parte dei cittadini. In nome di questa presunta “superiorità democratica” il M5S sfida tutte le altre forme di associazionismo politico presenti in Italia. Quanto è democratico il Movimento di Beppe Grillo? La questione è tutt'altro che scontata, e dietro l'apparenza sembra celarsi una realtà piuttosto controversa.
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“Taking fun seriously” - Cos'è la Pop music?


La musica pop è oggi tanto pervasiva da far apparire quantomeno straniante la domanda “cosa è il pop?”. Ogni ambito è permeato, spesso senza che la cosa richieda la nostra attenzione, da composizioni legate alla categoria comunemente identificata come “pop”, divenuta tanto estesa e onnicomprensiva da risultare vaga e indefinita. Eppure, non tutto è pop: per quanto molte barriere siano cadute e continuino a cadere, esistono precise distinzioni, di natura quasi istintiva, tra un brano di musica classica e un pezzo di Justin Bieber. Distinzioni non solamente di natura musicologica, ma legate alla funzione, al linguaggio, al pubblico, alla forma espressiva, economica e culturale del pop. Che cosa differenzia, quindi, la musica pop da altre forme musicali? Quali sono le sue principali caratteristiche? Domande che, vista la vastità del tema, mi sono spesso trovato a dover eludere, pur scrivendo da molto tempo di musica pop e ascoltandone a tonnellate.
Adesso però occorre fare ordine, restringere il campo, tentare di delimitare il campo.
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Ricordati di respirare

racconto matteo castello ricordati di respirare
L'acqua era fredda, immergendosi. E, mentre si immergeva e la pelle si tendeva intirizzendosi, pensava che quella era stata una giornataccia.
Il rito della piscina dopo il lavoro -rito al quale si era dimostrato devoto da dieci anni- aveva sempre assunto i tratti di una purificazione. L'acqua scioglieva i muscoli, il movimento scuoteva il corpo e gli ridonava vigore. Era a tutti gli effetti quello che si chiama un toccasana. Eppure quel giorno era distratto. Non poteva non esserlo, visto che aveva perso tutto. A dire la verità, però, era già distratto quella mattina, quando per un attimo era passato col rosso al semaforo dell'incrocio poco distante da casa. Se ne era accorto in tempo, aveva inchiodato facendo fischiare rumorosamente le gomme della sua Mercedes. Aveva la testa altrove. Arrivato in ufficio si sentiva stanco, spossato. Eppure quello era un lavoro per gente attiva, attenta, veloce di pensiero. L'intuito, gli avevano detto, lo devi coltivare, lo devi rendere operativo, efficiente. L'intuito, qui, deve essere al servizio del profitto, non un azzardo. Una tecnica, non un'arte. E lui di intuito ne aveva sempre avuto pochissimo, compensandone la mancanza con una devozione ed una minuziosità fuori dal normale. Il risultato era stato, fino a quel giorno, duplice: nessun errore e una montagna di stress.
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