Quante persone sono morte sulla Terra? Intendo proprio dalla comparsa dell’uomo moderno. Mille miliardi? No, esagerati, mille no. Forse cinquecento?
La stima -l’ho letta da qualche parte- è di 57 miliardi di persone vissute e poi, va da sé, morte, sul nostro pianeta. Non sembrano tante? Certo, non rispetto alla sparata di mille miliardi, ma dal mio punto di vista rimane comunque un numero eccessivo.
Il problema che condivido con quelli nella mia condizione, infatti, è il sovrappopolamento. E voi che vi lamentate dei 7 miliardi di vivi che minacciano il vostro spazio… ridicoli!
Il fatto è che le strade sono piene zeppe, è difficile trovare un cantuccio dove stare soli in santa pace, a volte non è possibile vedere ad un palmo dal proprio naso tante sono le persone che ti si accalcano davanti.
Persone, poi, non è propriamente il termine adeguato. Tra di noi ci chiamiamo “passati”. Diciamo: da quanto sei passato?, e così ricostruiamo biografie anche millenarie. Abitavamo la Terra prima, da vivi, e ora la affolliamo, senza gravarla di peso, da morti.
Io sono passato da circa trent’anni. Non molto. Tutti mi dicono che col tempo mi abituerò a questo sovraffollamento, ma pensandoci non credo che sarà così. La popolazione del pianeta non è mai stata tanto numerosa: siamo diventati un miliardo solo nell’Ottocento, per arrivare al raddoppio ci sono voluti oltre cento anni. Dopodiché è iniziata la corsa alla crescita esponenziale: un miliardo in più di gente in media ogni dodici anni. Il succo del discorso, per farla breve, è che i morti aumentano di giorno in giorno e lo spazio da condividere resta sempre lo stesso.